Questi sandali Sophia Webster sono la mia cura preferita per i momenti in cui la creatività mi abbandona e il mio stile inizia a diventare monotono, spento e senza slanci; in realtà non hanno nessun potere particolare, hanno solo la peculiarità di essere speciali.

Li ho acquistati in Florida, e già questo li rende parte di un’esperienza di viaggio pazzesca, ma oltre al valore affettivo sono divertenti, si fanno notare e aggiungono un tocco di follia a qualsiasi outfit: sono statement, per dirlo usando un termine anglofono che mi piace sempre tanto.

E io da quest’anno ho deciso di acquistare solo capi di abbigliamento e accessori statement, che possano aggiungere al mio stile un pizzico di magia, pezzi capaci di renderlo unico, mio e riconoscibile.

 

I sandali Sophia Webster, come così le sue décolleté e le proposte senza tacco, si riconoscono tra centinaia di altre scarpe, perché hanno uno stile ludico, sfizioso e divertente che rappresenta alla perfezione la visione del mondo della designer.

Sono modelli unici e talmente riconoscibili da non avere bisogno di essere spiegati; le collezioni seguono un fil rouge coerente ma mai prevedibile, tanto che quando il low cost cinese ha messo le mani sul suo modello iconico Sophia non se l’è presa, ma ha lanciato un contest via web per premiare chi la ama e la segue.

Naturalmente il concorso le è servito anche per accrescere il desiderio di calzare quei sandali con farfalla, proprio quelli, non una pessima imitazione in plastica.

Con la sua apparente leggerezza Sophia Webster continua a presentare al mondo nuove collezioni lontane dalle caramelle e dalle farfalle che hanno decorato le sue scarpe in passato, ma sempre perfettamente coerenti con la sua cifra stilistica.

I sandali Sophia Webster fanno ormai parte di una cerchia ristretta di scarpe desiderate dalle collezioniste, al pari dei modelli di brand di lusso ormai storici come Manolo Blahnik, Jimmy Choo e Christian Louboutin. E’ pazzesco per un brand così giovane e di nicchia, ma oggi il marketing funziona così e la designer l’ha capito.

In un mondo sempre più piatto, in cui essere di tendenza spesso significa mettere da parte la propria personalità in favore di quello che è di moda, è importantissimo rimanere fedeli a se stessi e trovare una cerchia di brand speciali a cui fare riferimento nel momento del bisogno.

Sophia Webster per me è una di questi, sopratutto per le scarpe aperte: questi sandali così particolari si abbinano a più di metà del mio guardaroba primaverile, perché parlano la stessa lingua che conosco bene, quella dei colori e del divertimento della giostra della moda.

Una lingua femminile, spiritosa e ironica, perché la vita è breve e il grande gioco della moda rende chiunque protagonista della sua passerella!

 

Qui trovi il primo post dedicato ai miei sandali Sophia Webster!