Riflessioni e abitudini scarpologiche: Florida e Giappone

Finalmente sono tornata dai miei viaggi, più stanca di prima, ma contenta e soddisfatta; cambiare fusi orari a distanza di tre giorni è stato pesante, affrontare quattro viaggi intercontinentali non è una passeggiata, ma ne è valsa la pena, e la stanchezza passa in secondo piano quando parto per conquistare il mondo.

Ma parliamo di cose serie, ossia delle scelte stilistiche delle donne americane e giapponesi, non potrebbero essere più diverse.

La Florida è il regno delle flip flops, anche note come infradito in gomma; manifesti pubblicitari, decorazioni per le case al mare, tutto inneggia al fascino e alla comodità di questi sandali che accompagnano uomini e donne dalla mattina alla sera, in tutte le circostanze.

Adattarmi a questo trend è stato più facile per previsto, complice la vita da spiaggia e la consapevolezza che nel giro di una settimana sarei tornata sui tacchi; però devo ammettere che è strano, anzi, lo dico, fastidioso, limitarsi ad usare un unico modello di scarpe per tutte le occasioni, dall’aperitivo trendy al… matrimonio. Già, ho casualmente assistito al più classico matrimonio americano, quello celebrato sulla spiaggia al tramonto: un’idea senza dubbio romantica, ma la sola idea di sposarmi senza scarpe, o peggio, in infradito di plastica che spuntano dall’abito bianco mi fa venire i brividi.

Di infradito è ovviamente pieno anche il Giappone, dove queste calzature ricoprono un ruolo d’onore della tradizione: non capita di rado di vedere in grandi città come Tokyo e Kyoto donne in kimono, munite ovviamente di infradito in gomma o geta in legno, indossate con i classici calzini tabi. Un’immagine suggestiva soprattutto quando si scontra contro la moderna irrequietezza del Giappone!

Le ragazze più giovani invece osano con la moda come in nessun altro paese al mondo: sandali e decolletè con tacchi stratosferici e plateau vistosi vengono abbinate a innocenti calzini bianchi con cavigliera di merletto, o calza parigine da Lolita.

Inutile specificare che le scarpe in questione sono rigorosamente Made in China, motivo che mi ha impedito di fare un acquisto pazzo, ma di sicuro effetto: una decolletè fuxia in pvc trasparente e dettagli in ecopelle, con maxi platform e tacco a spina dorsale in pieno stile Dsqaured! Non le avrei mai indossate, ma le avrei tenute da parte come souvenir, peccato che costassero quanto un paio di Gianni Marra in saldo.

Foto: dal web, i link sono disponibili nelle immagini stesse.

 

11 thoughts on “Riflessioni e abitudini scarpologiche: Florida e Giappone

  1. Si sposano con le infradito…? °____°
    *vomita*
    Se proprio voglio un matrimonio sulla spiaggia, preferisco allora sposarmi a piedi nudi, ma piuttosto che sposarmi a piedi nudi prenoto il Capidoglio! >___<

  2. Una vita in infradito? Morirei, già con le ballerine dopo due ore ho male ai talloni, figuraimoci!
    Il giappone, invece, mi affascina per il suo lato del tutto privo di limiti, in fatto di moda ed esibizionismo XD ahah Peccato, infatti, che la qualità in questo frangente sia bassissima: non è un caso vedere giapponesi svaligiare un negozio di scarpe costoso italiano,e cco perché: a loro sembrano economiche XD ahahahah

  3. Momo Tokyo è la città per te, se vuoi ti ci accompagno personalmente!!

    Cri arrivano alla spiaggia in infradito, si sposano scalze e le rimettono per i festeggiamenti, che forse è pure peggio! Ma come ho già detto il matrimonio è la scusa perfetta per spendere un sacco di soldi in scarpe fighe, altro che infradito!

  4. infradito pure per sposarsi????
    no no non sia mai. Poi da quando ho le mie JC potrei usarle pure per fare la doccia!!! ….tranquilla, ho detto “potrei”… perchè ho troppa paura di rovinarle, e quando le tolgo dopo averle usate, le controllo minuziosamente e le ripongo amorevolmente nella loro scatola… <3

  5. Ho una carissima amica italiana, del mio stesso paese di residenza, che vive e lavora in California.
    Ebbi la fortuna di partecipare nel 2004, al suo matrimonio… Parco della cittadina dove vivono con vista sull’harbor (porto turistico), vegetazione perfetta, sedie e archetto coi fiori, tutto bianco, tutto perfetto, tutto a noleggio!

    Suo marito (originario dell’Oregon) mi ha detto che non si è veri californiani se non si hanno pantaloncini corti e flip flop tutto il giorno. Loro addirittura ci guidano tranquillamente l’aut,o con le infradito!!!

    Saluti
    Edo

  6. … Dimenticavo:

    Lei ovviamente, da buona italiana, ha guardato bene dallo sposarsi con le infradito (e il vestito non era a nolo!!!)

    😉

  7. Il vestito a noleggio non è un’idea malvagia, tanto non si mette più!! Mia cugina,californiana di adozione, si è sposata in Italia, e nonostante l’erba del prato fosse molesta ha indossato un gran bel paio di scarpe alte… ITALIAN BRIDES ROCK ahaha!

  8. Per quanto sia d’accordo sul discorso ‘giorno importante-scarpe da sogno’ trovo che se una si sposa in spiaggia i tacchi non può certo metterseli! magari le infradito di gomma no, ma dei sandali flat gioiello potrebbero essere un buon compromesso no? 🙂

  9. Io non mi sposerei mai sulla spiaggia anche per quello, immaginati l’album fotografico con gli uomini in giacca e cravatta… scalzi! Non si può! Il problema cmq non è la spiaggia ma il ricevimento, a quel punto perché non mettere una bella scarpetta? E invece… Ipanema e Melissa a gogò!

  10. Il matrimonio sulla spiaggia è da sogno, ma con una variante: un bel palco di legno sotto, in modo tale da poter mettere le scarpe che si vogliono! Ok si perde la “bellezza” dell’avere la sabbia in mezzo alle dita, ma diciamocelo, ne faremmo a meno anche quando siamo in procinto di gettarci in mare a are il bagno!
    Le infradito con le calze non si possono vedere, poi le calze bianche! Sarà anche tradizione per loro, ma io ODIO le calze bianche! Le ammetto solo nelle bimbe, con qualche merletto magari, ma in una donna o, peggio ancora, indossate da un uomo, sono l’apoteosi dell’orrido!
    Le ultime scarpe sono da manga, neanche Sailor Moon le avrebbe messe!

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