Jimmy Choo Motive

Jimmy Choo  Motive || Nelle ultime settimane sono stata così concentrata a pensare ai plateau che stanno scomparendo che non mi sono accorta del grande ritorno dei sandali con i lacci alla schiava, dotati quindi di fascette sottili da avvolgere alla caviglia. C’è chi li fa salire sul polpaccio, ma per farlo con eleganza ci vuole un certo stile; e un chilometro di gamba, anche.

Oggi vi propongo un modello di Jimmy Choo che mi ha colpita subito, ma devo essere sincera: dopo un’attenta analisi mi sono trovata a guardarlo con occhi diversi e non più così pieni d’amore; lui si chiama Motive, eccolo qui:

jimmy choo motive

motive jimmy choo

Il sandalo Jimmy Choo Motive è realizzato in pelle di serprente, e questa per me è la prima nota stonata, ma si tratta di un’opinione dettata da scelte di vita del tutto personali che hanno poco a che vedere con il senso del blog; il verde smeraldo abbinato al nero è un binomio che apprezzo sempre, sono due colori che insieme si sposano alla perfezione, e questo sandalo non fa eccezione. Vi stupirà sapere che a lasciarmi perplessa è il laccetto che poggia sul collo del piede: di solito adoro i T-bar, ma stavolta lo trovo assolutamente fuori luogo, inutile e molesto. La tomaia, composta da tre fascette sottili, sarebbe stata perfetta senza il laccetto a T, che rende il sandalo pesante rovinandone l’intera silhouette.

I lacci sottili che avvolgono la caviglia sono deliziosi, così come il tallone coperto, ma avrei preferito un tacco più alto di un paio di centimetri, che avrebbe senza dubbio alleggerito il sandalo Motive.

So cosa penserete di me dopo aver letto questo post, e la risposta è sì, so esattamente quello che state pensando, soprattutto quando si parla di scarpe che costano più di 700 Euro!

8 thoughts on “Jimmy Choo Motive

  1. Devo ammettere che anche io non sono affascinata da questo modello ed anche il colore non mi convince . baci Elisabetta

  2. Perfetta sintonia. E devo ammettere che mi fa molto piacere. E' vero che il pluralismo di idee spesso è fonte di stimoli cerebrali, ma quando mi trovo d'accordo in toto con un'esperta come te non nascondo la mia soddisfazione. Innanzitutto sull'impiego di pelli di animali: i brand più famosi non dovrebbero avere la necessità di ricorrere a questa barbara usanza per affermare i loro modelli; non è il tipo di pellame che fa la differenza, ma il design. Quindi pollice verso senza indugio alcuno; il colore, con l'abbinamento nero/verde non mi dispiacerebbe ma è facilmente riproducibile in stampa. La linea di questo sandalo JC è stupenda. Però con alcune osservazioni. Le stesse che ha formulato Shoegal. Il tacco ha una forma elegante ma avrebbe dovuto essere più alto. Di un paio di centimetri, almeno uno direi. Sul T-bar i giudizi stavolta convergono: io odio i T-bar perché pregiudicano la linea di moltissimo modelli, per non dire tutti, quindi non aggiungo nulla a ciò che ha già puntualizzato Shoegal. I laccetti alla caviglia sono carini, forse però quantitativamente sovradimensionati. Ci possono stare comunque. Ultima considerazione sul toebox: molto fini quelle tre fascette sulle dita. Perfetto. Voto: 7,5. 

    Baci 

  3. Dopo averlo visto dal vivo, confermo che non mi piace per niente. Pelle di serpente a parte, che Jimmy doveva risparmiarci, è proprio quella pertica abbinata al laccetto – per contro troppo sottile – che stona in modo davvero irritante, difficile trovare un t-bar più sgraziato di questo. Pollicione giù.

  4. Quel T bar tozzo non mi piace proprio. In più i laccetti mi stanno male e non li so allacciare senza che 1.si slaccino 2.mi segnino le caviglie, quindi per me modello bocciatissimo! 

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