Ieri sera si è aperta Altaroma, la rassegna di moda della capitale, e ho partecipato con piacere all’evento dedicato ai New Designers, i brand emergenti segnalati proprio da Altaroma e da Vogue Italia.

In questi giorni ho letto di tutto su Altaroma 2016, dalle polemiche su Roma fino ad arrivare a critiche sulla location e sulla scelta di inviare gli inviti via mail e per una volta vorrei dire la mia opinione in merito, dato che a condividere questi pensieri sono colleghe blogger.

Sono cresciuta con chiari in testa i concetti di educazione e rispetto del lavoro altrui, quindi non mi sognerei mai di denigrare un evento che offre a tantissimi emergenti una possibilità unica, quella di farsi conoscere in un contesto preciso da “addetti ai lavori” di ogni genere, compresi anche i terribili blogger. E poi è possibile che nel 2016 ancora si debbano fare improbabili paragoni tra Roma e Milano? Altaroma non è e non vuole essere l’alternativa alla Settimana della Moda milanese, sono due eventi completamente diversi, così come le due città, splendide entrambe ma differenti sotto ogni punto di vista; la location dell’evento cambia spesso e si adatta alle esigenze di una città che in questo momento non vive un periodo felice, non ho mai frequentato San Lorenzo nemmeno quando ero giovanissima ma è un quartiere creativo e vivo, non è una favela in cui gli abitanti non aspettano altro che la blogger con Chanel al braccio da rapinare. Quanto agli inviti cartacei, davvero è quello ciò che conta per voi? L’invito di carta fa più bella figura su Instagram, ma le sfilate servono per ammirare il lavoro che sfila in passerella, che nasconde mesi di sacrifici e lacrime, la creatività che prende forma, l’ispirazione che diventa qualcosa da indossare. In sostanza a nessuno interessa di noi che sediamo ai lati della passerella e personalmente preferisco ricevere gli inviti via mail, creano meno disordine sulla scrivania e vista la fine che fanno dopo la sfilata rinunciare alla carta è anche un bene per l’ambiente.

Ho sempre visto le sfilate come un’occasione unica per vedere dal vivo il risultato del lavoro dei designer, non per far vedere al mondo quanto sono brava a pubblicare frasi al vetriolo stando in equilibrio sul tacco 12 tra i sanpietrini; sono estremamente grata di poter partecipare a questi eventi perché niente è dovuto e inizio a pensare che forse chi critica tanto alcune fashion blogger ogni tanto ha anche ragione, dovremmo ridimensionarci un attimo e smettere di fare le dive.

Ma ora torniamo ad argoemtni più piacevoli e alla sfilata di Quattromani Fall/Winter 2016/2017 che mi ha emozionata ieri sera; si è tenuta all’interno di Coin Excelsior, il punto vendita di lusso del gruppo, aperto da pochi anni in Via Cola di Rienzo. Queste location diverse dalla solita passerella mi divertono sempre e credo che vedere i dettagli dei capi in un contesto reale e soprattutto informale sia un’idea assolutamente vincente.

Il brand Quattromani è nato dall’unione di due designer, Nicola Frau e Massimo Noli, ed è caratterizzato dal concetto di collezioni “capsule”, un’idea che adoro perché aiuta a semplificare la vita senza rinunciare allo stile e alla qualità: le loro linee sono composte da capi versatili che possono essere mixati tra loro per creare tanti abbinamenti diversi, un modo intelligente per rendere il guardaroba di una donna più essenziale e ordinato, ma non per questo noioso e banale.

La collezione SS2016 di Quattromani è delicata ed impalpabile, le stampe floreali impreziosiscono chemisier lunghi fino ai piedi e gonne a palloncino dall’aspetto romantico e bon ton, inutile dire che l’ho apprezzata tantissimo e sto già valutando l’acquisto di un paio di capi che mi hanno colpita dritta al cuore.

La sfilata ha invece avuto come protagonista la prossima collezione F/W 2016/2017, ispirata al rito dell’Argia, l’unico ragno velenoso presente in Italia, diffuso solo nella terra d’origine dei due designer, la Sardegna: ho fatto una piccola ricerca perché non ne sapevo molto e da quello che ho scoperto secondo la tradizione chi veniva punto da questo terribile ragno veniva esorcizzato da persone travestite che avevano proprio il compito di placare l’anima inquieta dell’Argia. Guardando le foto qui sotto noterete un piccolo ospite stampato su gonne e completi, è proprio il temibile ragno nero e rosso, ma non temete, le modelle sono tutte sane e salve!

La collezione è composta da diverse proposte nelle tonalità del rosso e del giallo senape, abbinate al sempre gradito rosa e ai più neutri nero e beige; le silhouette degli abiti fasciano il corpo della donna con eleganza, ma io ho preferito le linee scivolate ed impalpabili delle gonne più femminili, che rendono la figura leggera e delicata e si adattano meglio alle mie forme. Ho apprezzato anche il contrasto tra questi materiali così svolazzanti e le giacche con inserti in pelliccia, creano movimento agli outfit rendendoli ancora più speciali; anche in questa collezione è il concetto di capsule ad essere protagonista, quindi ogni capo può essere abbinato in modo diverso a seconda dell’occasione e dell’umore del momento.

Durante l’evento ho anche visionato le scarpe di Catherine de’ Medici 1533, brand emergente che seguo con piacere proprio da quando l’ho scoperto grazie ad Altaroma; la qualità del Made in Italy abbinata all’esplosione di colori e allo stile proposto dal brand sta già facendo strada e non posso che esserne felice.

Se siete a Roma vi consiglio di passare da Coin Exclesior per ammirare  le creazioni di tutti i New Designers, compresi L72 di Lee Wood, Giancarlo Petriglia, Elena Ghisellini, Avantblanc, Federica Berardelli, Catherine de’ Medici 1533 e Quattromani, l’esposizione da oggi è aperta al pubblico e vi conquisterà già dalle vetrine esterne!

Photo credits: Altaroma; Quattromani.