… una nota rivista femminile ha proposto una copertina interna discutibile, che ha scatenato l’inferno, inferno che ha coinvolto anche me, in veste pacifica, ovviamente. Avevo deciso di non parlarne qui per non omaggiare la rivista di altra pubblicità perché resto convinta che tutto sia nato solo per provocare e far parlare, visto che il giornale è appena stato rinnovato, ma il mio blog non è seguito da milioni di persone, e comunque ormai il danno è fatto, tanto vale sfruttare lo scivolone per parlare di un argomento caldo: l’uso delle pellicce nella moda. La rivista in questione è Amica, la copertina è questa:
Io rispondo alla domanda per me, basandomi su quello che è il mio pensiero, e mi piacerebbe che anche voi faceste lo stesso: per me è impossibile amare gli animali e indossare una pelliccia, perché so esattamente come vengono uccisi, e se li amo non posso pensare di sottoporli ad un trattamento simile solo per sentirmi “ricca”. E vi posso assicurare che pensavo queste stesse cose anche un anno fa, quando ero ancora una mangiatrice di carne e pesce che però mai avrebbe indossato una vera pelliccia: non ero vegetariana, non ero animalista, ero una donna dotata di cervello, e ho scelto di usarlo per seguire un certo ragionamento. Cristina Lucchini, direttore di Amica, nel suo blog, ha risposto agli attacchi arrivati da chi ha ritenuto vergognosa la copertina, il titolo, l’intervista della modella Irina Shyak e l’articolo di Rosa Matteucci, il punto è che l’ha fatto nel modo sbagliato, sbagliato secondo me, sarò ripetitiva ma voglio specificare che si tratta di una mia opinione.
Partendo dal presupposto che le pellicce non “fanno schifo” solo ad animalisti e vegetariani, non è comodo lanciare il sasso con un titolo volutamente provocatorio, arrampicandosi poi sui lucidi specchi del “cercavamo un dibattito ma è stato impossibile perché sono arrivati troppi insulti”? Io non ho letto insulti così pesanti nelle risposte al post, ma voglio pensare che siano stati cancellati dalla redazione, preferisco pensare bene, ma vorrei sapere se una mente priva di preconcetti “animalisti/vegetariani” può dichiarare di amare gli animali ma di non voler rinunciare al caldo vezzo di una pelliccia. Non è un controsenso? Comunque, per chiarire, i termini “vegetariano” e “animalista” non sono sinonimi, non sono due facce della stessa medaglia, non è scontato che un vegetariano decida di non mangiare più carne solo perché ama gli animali; allo stesso tempo è possibile conoscere ed amare gli animali ma continuare a mangiarli: ho un amico che mi provoca enunciando tutte le sue conoscenze sul mondo animale, ricordandomi che i nostri denti sono fatti per tagliare la carne, quindi è la natura che ci ha resi carnivori, ma vi assicuro che lui mai indosserebbe vera pelliccia, eppure è un grande amante di carne e pesce. Per alcuni estremisti lui è un incoerente, e io… anche; sono contraria a qualsiasi forma di estremismo, mi spaventa l’idea di vederla in un modo e solo in quello, anche se in effetti mi considero incoerente, per ciò che riguarda le scarpe: di cosa sono fatte le scarpe di qualità? Di pelle, certo, è quasi sempre la pelle di animali che poi finiscono sulle vostre tavole, ma questo non mi fa sentire meno colpevole, eppure che alternative ho? Poche, così poche che ho deciso di crearmi da sola delle risposte cruelty free, ce la farò? Io dico di sì, la richiesta c’è ma le aziende non credono in una linea etica, vorrei capire perché. Certo, finché continuerà a passare il messaggio che la pelliccia è simbolo di prestigio perché preoccuparsi della pelle!? A voi la parola, nel link al blog del direttore di Amica potete trovare anche i riferimenti per l’intervista alla modella Irina Shayk, e tutte le risposte dei lettori.
PS: sempre perché odio estremismi ed imposizioni ho deciso di non linkare qui i video che mostrano come vengono ricavate le pellicce, se siete interessati (sono pesanti, ma purtroppo aiutano a capire) contattatemi tramite mail, trovate il mio indirizzo nei contatti qui in alto.
Io non sono vegetariana ma trovo questa copertina estremamente discutibile.
Quando ho scoperto come venivano uccisi gli animali per ‘ricavarne’ una pelliccia ho deciso che non ne avrei mai comprata una vera. Oltretutto negli ultimi anni le eco pelliccette che si trovano in commercio spesso sono morbide e belle almeno quanto le reali, perché allora continuare il massacro?
Il fatto stesso di scrivere a caratteri cubitali AMO GLI ANIMALI e poi come sottotitolo “Devo proprio rinunciare alle pellicce?” non mi sa di provocazione, mi sa di gretta stupidità: affermazione e domanda fanno talmente a cazzotti, la risposta è talmente ovvia per i veri animalisti, che mi stupisce che la sig.ra Lucchini faccia di professione la direttrice di un giornale e abbia anche il coraggio di stupirsi che abbia ricevuto attacchi verbali. E che si aspettava? Gli applausi per una copertina tanto balorda? In un momento in cui tante specie animali sono a serio rischio estinzione proprio per via del loro manto o della deforestazione o per mancanza di cibo o di spazi vitali, in cui il WWF strilla ai quattro venti che tigri e leopardi sono sulla soglia della scomparsa, come *biiiiiip* ti salta in mente di pubblicare una cosa del genere, che può essere facilmente fraintesa? E’ inutile che adesso la sig.ra Lucchini corra ai ripari, non doveva nemmeno passarle per l’anticamera del cervello una cosa del genere, ma credo che l’intento sia chiaro: farsi pubblicità, nel bene e nel male, lei stessa ha dichiarato che un precedente articolo contro l’inquinamento delle spiagge e nei mari non ha riscosso un commento. Trovo quindi copertina e tutto quel che ci sta dietro di cattivo, intollerabile gusto, chisseneimporta se le pellicce non sono ancora vietate per legge, sig.ra Lucchini, anche se il suo è un giornale di moda, non dovrebbe nemmeno porre la domanda della copertina, ma scoraggiare anzi l’uso delle pellicce in ogni modo alle sue lettrici.
Pollice verso.
Purtoppo ritengo sia l’ennesimo caso che dimostra chiaramente come in Italia il più delle volte ruoli e posizioni importanti (ma non solo) non vengono ricoperti in base ai propri meriti, come invece dovrebbe essere! La Sig.ra Lucchini, dopo aver avuto un’idea simile, dovrebbe avere quanto meno la decenza di mettere in discussione il ruolo che ricopre, invece di nascondersi dietro la scusa “…voleva solo essere un punto di partenza per un dibattito!”
non sono vegetariana e non sono animalista (in modo estremista), e collegandomi al discorso che fai sulle scarpe e sull’incoerenza, ti dico che c’è modo e modo di rispettare gli animali.
Un conto è vestirsi e cibarsi per NECESSITA’, con capi (anche) in pelle e con carne e pesce, e un conto è vantarsi di avere un capo in pelliccia da millemilaeuro perchè “fa figo”.
Ecco. Questo non lo tollero. E allora accetto il discorso “poveri animali uccisi per estetica e per l’apparire dell’uomo”. Ma non penso di ritenermi animalista per questo.
Mangio carne, e….ok, cerco di evitare capi in pelle, prediligendo eco-pelle, ma non nego di possedere una borsa in pelle che ho voluto con tutta me stessa, un desiderio, un piccolo sogno nel cassetto. Non ho idea di come sia stata fatta, di quale pelli di animali sia stata fabbricata, e di come siano stati (forse) “barbaramente” uccisi. Questo fa di me una persona malvagia?!
@La Guady:
Anch’io mangio carne e pesce, anch’io indosso capi di abbigliamento e scarpe in pelle, potrei evitare certo, vorrei diventare almeno vegetariana, ma sul fronte abbigliamento il discorso, come hai osservato tu, è più complesso: un conto è la necessità di vestirsi e certi capi sono fatti di pelle – per ora almeno non ci si può fare niente – un conto è voler sfoggiare a tutti i costi la propria stupidità. Perché se è vero che in certi casi la scelta è quasi obbligata (borse e giubbotti di pelle durano assai di più di quelli in ecopelle), in altri – come nel caso delle pellicce – è del tutto facoltativa e poiché rientra nella sfera delle vanità è anche idiota.
Spero come Shoegal che un giorno l’uomo riesca a fare del tutto a meno della pelle animale per vestirsi, anche se pare impossibile: come farebbero i marchi di lusso a continuare a essere tali?
@Guady: ma quale malvagia, figurati!! La tua Balenciaga (era una Bale, vero??) è meravigliosa e credo che per lei valga il discorso che ho fatto io per le scarpe: si tratta di pelle di animali che vengono poi serviti a tavola, per me non è meno crudele come idea, ma almeno c’è una magra consolazione! Il problema è sempre lo stesso:oltre alla Falabella che alternative ci sono? Nessuna, tutte le borse importanti sono di pelle, come le scarpe e gli accessori, io ho deciso di smettere di comprare borse in pelle ma non è mai facile, per le scarpe è più complesso perché quelle di ecopelle sono difficili da trovare, anzi, si trovano, ma non sono comunque vegan perché nei collanti sono spesso usati addensanti di provenienza animale, per esempio!
@Chris:sono d’accordo con te al 100%, c’è una differenza anche nell’atteggiamento di chi sfoggia certe scelte, non capisco perché le pellicciomani sono spesso arroganti e prepotenti, sarà una questione antropologica?
Per quanto riguarda i marchi di lusso, devono giustificare in qualche modo i prezzi che impongono, quest’anno è toccato ai rettili fare la parte del cartellino prezzi, povere bestie!
Ho commentato sul post di Facebook nel profilo di Valentina Grispo, e commento anche qua.
Io sono di quelle che trova incoerenti le persone che non indosserebbero mai una pelliccia ma mangiano carne. Perchè?
Perchè come tu hai visto video di come uccidono gli animali da pelliccia, io ho visto video (anche se suppongo l’abbia fatto anche tu) di come uccidono gli animali da carne.
Lo stesso procedimento in certi casi, la stessa fine in tutti i casi.
Cosa cambia se si tratta di una pelliccia o di una fetta di carne se la sofferenza è la stessa ed il bisogno (anzi, il NON bisogno, nonostante i denti da onnivori) è lo stesso?
Non sono animalista, non sono vegetariana e non sono vegana, ma non sono neanche ipocrita.
Con ciò non intendo dire che mi scofano tre chili di carne ma abolisco le pellicce dal mio armadio, intendo solo dire che se mangio carne (non troppa), non posso poi lamentarmi se qualcuno indossa pellicce.
Un agnello sacrificato o un visone sacrificato: dov’è la differenza fra l’uno e l’altro?
Ovviamente sono contraria anche al discorso che fa la modella. Si può vivere con temperature sotto lo zero anche senza pelliccia.
Infine, sfido chiunque a dire che NON ama gli animali. Tutte le persone che conosco dicono di amarli (come si potrebbe odiarli?), ma nessuna è vegetariana o vegana (o animalista… gli animalisti non mangiano e non indossano animali. Animalista non è una personache trova teneri i cani e non indossa pellicce, ricordatelo).
A me non interessa ciò che scelgono gli altri, la signora Lucchini è libera di uscire di casa con addosso qualsiasi carcassa scelga di indossare, ma non può, secondo me, far passare un certo messaggio e poi far finta di niente.
Essere totalmente coerenti è impossibile per gli esseri umani, ma un conto è mangiare carne, un altro è scuoiare un animale solo per sentirsi belle, non è proprio la stessa cosa, non trovi? Io non adoro solo i cani, per inciso, ma tutti gli animali, anche quelli antipatici, brutti, etc etc, non mi interessa essere classificata come animalista, sono solo fatta in un modo e ho fatto determinate scelte, ma una pelliccia non l’avrei indossata neanche un anno fa.
L’argomento è controverso…io amo gli animali, ma mangio la carne e non mi sento in colpa, ma perché da che mondo è mondo l’uomo ha sempre cacciato gli animali per sopravvivere e per trarre da loro importanti sostante nutritive. Certo, sempre da che mondo è mondo si vestiva con la pelle dell’animale che aveva appena mangiato, ma poi fu scoperto il cotone, la lana e le fibre sintetiche, quindi l’utilizzo della pelle e delle pellicce per vestirsi non è stato più necessario.
Perché non bandirle del tutto le pellicce? Ci sono tante cose illegali, anche meno dannose all’ambiente! Le ecopellicce sono spesso così belline che neanche si nota la differenza!
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