Plateau: analisi di un false friend e istruzioni per l’uso

Un titolo impegnativo, non trovate? Tempo fa una lettrice mi aveva chiesto di parlare di plateau, ci ho messo un po’ ma alla fine il post è arrivato!

Immagino che tutte sappiamo cos’è un plateau, quel piccolo rialzo che si trova sotto la parte anteriore delle scarpe. Può essere esterno o interno, in questo secondo caso è in parte o totalmente coperto dalla tomaia, ma l’effetto sulla calzata è lo stesso: un tacco altissimo risulta più comodo e portabile, perché questo platform diminuisce l’inclinazione del piede e di conseguenza la sua sofferenza.

Fin qui siamo tutte d’accordo, ma c’è un ma: se è vero che il plateau rende più dura la suola, andando ad attutire doloretti dovuti al terreno sconnesso che sotto ad una suola sottile si sentono tutti, è altrettanto vero che appesantisce la scarpa, rendendo quindi la camminata più pesante. E qui diventa fondamentale l’esperienza, perché non sempre una scarpa “firmata” è anche leggera e quindi confortevole per piede e caviglia: mi è capitato di sollevare delle deliziose decolletè griffate più pesanti di un gatto obeso, mentre spesso le scarpe “cinesi” sono più leggere delle colleghe costose.

ISLO 2013 plateau tacco sughero

Questo significa una sola cosa, la scarpa va soppesata, provata e riprovata: non so voi ma io so esattamente come mi starà al piede una scarpa, anche per questo spesso compro online, ho imparato a conoscere prima i miei piedi e poi la calzata di molti brand, ma quando si tratta di calzature dotate di plateau evidenti ci penso su mille volte e faccio il possibile per studiarle dal vivo prima di procedere ad un più economico acquisto via web.

L’ho fatto anche con le Blade di Casadei, provate e riprovate, perché temevo che quel tacco assassino abbinato ad un mini plateau interno mi avrebbero uccisa, e invece sono ancora qui! Anche camminare con plateau molto alti può risultare difficile: assicuratevi che la scarpa sia stabile, se “ondeggia” lasciate perdere, rischiare un mese di gesso alla caviglia in nome della moda è ridicolo e molto poco glamourous!

Una volta acquistato il vostro tesoro fate pratica in casa, come se fosse la vostra prima volta sui tacchi, prendete confidenza con le altezze senza fretta, quasi sempre le scarpe dotate di plateau hanno la suola più rigida delle altre e quindi seguono meno il movimento del piede che si piega.

Lo stesso discorso vale per guidare: procedete con calma, se vedete che non riuscite a “sentire” i pedali portate con voi un paio di ballerine di scorta, io ho quelle pieghevoli di Dr Scholl in macchina per sicurezza, le uso sempre quando esco indossando un certo paio di stivali…

 

3 thoughts on “Plateau: analisi di un false friend e istruzioni per l’uso

  1. E’ molto interessante l’argomento plateau legato alla comodità. A mio giudizio riduce indiscutibilmente la sensibilità percettiva in presenza di impurità del terreno, però personalmente non ho notato alcun beneficio in materia di dolori causati dalla pressione sull’avampiede. Se io porto un tacco 10 senza platform oppure un tacco 12 con 2 cm di plateau, ossia sempre con inclinazione 10, il risultato è lo stesso. Va poi sottolineato che il plateau riduce, anche se in misura non determinante, la stabilità del piede. Senza contare che, come tu osservi, la suola spessa appesantisce la scarpa e rende la camminata più pesante, direi anche più goffa, in alcuni casi. Ma le considerazioni di natura estetica le abbiamo già sviluppate, più volte, quindi non ci ritorno. Sarebbe inreressante avviare un sondaggio: perché piace il plateau a chi piace, perché non piace il plateau a chi non piace. Mi permetto una breve annotazione finale: perché i calzaturifici non realizzano nelle scarpe con il tacco alto, dai 7-8 cm in su, un cuscinetto incorporato all’interno della suola all’altezza delle teste metatarsali? Funzionerebbe come un party-feet permanente ed io penso che con quello forse potremo stare in piedi sui tacchi 2-3 in più senza disagi. Qual è la tua opinione?

    1. Ciao!! Grazie del mega commentone, unico e solo ma molto interessante!

      Come hai detto tu è inutile ora soffermarsi sul lato estetico del discorso "plateau", parliamo di comodità: io, onestamente, non sento grandi differenze, anzi, a livello di comfort preferisco scarpe senza platform, più leggere e morbide. La parte che veste la pianta del piede si muove con esso seguendo i movimenti della camminata,, e lo copre senza appensantirlo, cosa che invece fanno molti rialzi, sopratuttto quelli più alti. A me non piace principalmente per motivi estetici, ho molte scarpe con il plateau ma credo di non averle mai comprate perché c'era "lui": mi piacevano così tanto per altri motivi che ho ceduto all'acquisto ignorando il plateau, quasi sempre discreto.

      Il cuscinetto famoso è una benedizione presente in gran parte delle scarpe Made in Italy, alcune griffe non la inseriscono più ma in molti ne fanno uso, anche nel low cost, in ogni caso si può facilmente aggiungere in versione definitiva (sotto la soletta normale) o riutilizzabile, come party feet e simili!

  2. Il cuscinetto incorporato è utilissimo, mentre il partyfeet tende a muoversi nella scarpa e anziché dare benefici corre il rischio di portare disagi, senza contare che in un deco è collocabile, in un sandalo no, perché sarebbe visibile. Ho anche io due paia di deco con il cuscinetto incorporato. Alcuni brand, però, ho notato che lo collocano quasi a centro suola, non nell'avampiede, che è il punto di maggior pressione e quindi il più soggetto a quei famigerati doloretti.

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