Cinti presenta la nuova collezione ispirata ai modelli dei grandi designer

Ne abbiamo parlato tante volte, poter acquistare sempre scarpe firmate sarebbe fantastico, ma nel mondo reale non è possibile, quindi ben vengano i brand che ispirandosi ai marchi più celebri rielaborano delle calzature che ne ricordano lo stile. Un altro discorso è invece la copia “sputata” (come direbbero a Parigi) di una scarpa che ha avuto, e ha tuttora, un successo planetario, come per esempio la decolletè Rockstud di Valentino:

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Cinti ha presentato la sua versione, davvero troppo simile all’originale per sembrare un “omaggio”:

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Io adoro le Rockstud, mi piacerebbe averle nella mia scarpiera ma al momento non ho la possibilità di comprarle, quindi… niente! Quindi non le compro, posso vivere anche senza una copia “falsa” di una scarpa di successo. Perché con le borse si parla subito di “fake” e con le scarpa l’imitazione è più tollerata?! Un altro esempio, sempre di Cinti, è questo sandalo gioiello, identico nella forma ad un modello di Cesare Paciotti (nella seconda foto):

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paciotti

Questo è sicuramente un modello meno visto in giro, quindi meno conosciuto, ma la copia è palese: è un peccato, perché Cinti sa anche proporre modelli graziosi, originali e portabili, non comprendo la necessità di svendersi copiando spodoratamente invece che ispirarsi in modo più creativo e sano a quelle che sono le mode del momento.

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Ai posteri l’ardua sentenza, comunque a me questa decolletè con tacco in plexi piace, anche se non è altissima: perfetta per il lavoro, per dare un tocco di colore ad un noioso tailleur senza esagerazione. Queste le promuovo, magari la prossima volta osiamo con un tacco più alto 😉

PS: domani sera, dopo qualche settimana di pausa, Ilaria sarà di nuovo live su RyarWebRadio con AttaccaBottone, e io sarò sua ospite, vi aspettiamo online dalle 19:30!

 

14 thoughts on “Cinti presenta la nuova collezione ispirata ai modelli dei grandi designer

  1. A me non disturba la copia, che sia solo ispirazione o spudorata: sono gli stessi brand di lusso a rivendere i loro modelli alle aziende low cost per guadagnarci ancora di più. E se la copia è fatta molto bene, non ci trovo nulla di male ad acquistarla a un prezzo parecchio inferiore all'originale, che magari è difficile trovare a un prezzo ragionevole anche stagioni dopo il suo lancio. Certo, se posso mi compro l'originale, come nel caso delle Rockstud: la copia targata Cinti non mi piace. Ma nel caso della copia delle Paciotti non mi farei problemi (colore a parte). Non so come spiegarmi, non è una questione di marchio, ma di bellezza e qualità della calzatura. In certi casi però sono la prima a dire: o l'originale o niente!

    1. Io non ce la faccio proprio, sarebbe come girare con una finta Vuitton con le X al posto delle L, certo se il modello è ben fatto la tentazione c'è, ma poi mi rendo conto che è il concetto di "copia" ad essere sbagliato in partenza. Disprezzo chi copia me, nel mio piccolo, quindi non posso supportare chi di questo fa un business, spesso alle spalle del consumatore che nemmeno sa cosa sta acquistando (le Rockstud sono ovunque, dei sandali Piaciotti lo sanno in poche, mi è bastato vedere i commenti alla loro pagina fa per averne la conferma!):

  2. piuttosto scalza che con una copia sputata ai piedi. Un conto è l'ispirazione, un conto è il plagio.. e come acquirente possibile, perdo completamente interesse in un'azienda che mi propone brutte copie palesi

  3. Dirò la mia… osservando molti modelli di marchi famosi e di posizionamento alto, si vedono copie spudorate l'uno con l'altro. Un esempio per tutti (ce ne sarebbero tanti, giuro) Louboutin e le sue Un Bout, la collezione successiva di Manolo proporrà un modello in pcv praticamente identico tolto giusto il cinturino, lo stesso Michael Kors etc…
    Stessa cosa nel vestiario dove ricordo una polemica su un soprabito con le borchie talmente uguale tra due marchi che non riuscivano nemmeno a riconoscerlo.
    E' vero che molte "copie" o "ispirazioni" fanno tanto vorrei ma non posso, però la moda dall'alto al basso è tutto un copiare, rimestare, riprendere vecchie forme e vecchi trends.
     
    Ecco… tutto qui… poi quelle di Valentino in sè non mi fanno impazzire, intozzano anche la gamba più bella e filiforme… 😛
     

    1. Ma l'ispirazione è quella che genera i trend, un "pioniere" (erano pionieri Cristobal Balenciaga, Christian Dior, Coco Chanel, almeno secondo me) ha l'idea, la realizza e spesso viene criticato per questo (i commenti ai primi little black dress di Chanel non sono stati esaltanti, Mademoiselle fu accusata di aver messo in lutto tutta Parigi). Il visionario va avanti, quando il trend esiste gli altri lo seguono, reinterpretando secondo il loro stile e le richieste del loro gruppo di consumatori; ma quando ci si limita a copiare non c'è niente di geniale, niente di artistico! 

      Ormai siamo talmente abituate alle "copie cinesi" che nemmeno disturbano più, però mentre su quelle si fanno battute in continuazione quando a copiare è qualcuno che con la scusa dei prezzi più alti e dei negozi curati dona ai suoi cloni un'allure più seriosa va tutto bene. Bo, io non sono d'accordo, alla fine una copia è una copia, nessuna di noi comprerebbe mai un paio di Louboutin tarocche, qui solo perché c'è scritto Cinti e non Paciotti va bene?! A livello legale sicuramente, ma io proprio non vedo differenze!

       

      PS: ho sbagliato ad inserire il commento come risposta a La Gnoppa, in realtà è un mio commento generico, sto blog non mi fa copiare e incollare in pace, abbiate pazienza 😉

  4. Adoro le scarpe Cinti!penso che sia uno dei migliori franchising di calzature del mondo,senza contare l'ottimo rapporto qualità prezzo.Cmq nn è la prima volta che noto dei fake nelle loro collezioni,alcuni senza saperlo gli ho anche acquistati ma sinceramente nn me ne sono pentita…Le originali sicuramente saranno migliori ma per ora mi accontento di queste;-)

    1. Io faccio lo stesso ragionamento che faccio con le borse: mi piacerebbe (esempio) la Falabella di Stella McCartney, ma siccome non me la posso permettere (eh sì, siamo onesti, mica tutte le blogger sono stra-milionarie ehehe) preferisco comprare una dignitosa borsa nera di mister nessuno piuttosto che un'imitazione! Magari da fuori sembra anche vera, ma io so che non lo è, e già questo basta per convincermi a desistere, sono fatta così!

  5. Ho sempre odiato le borse "tarocche", mi è capitato di comprarne giusto un paio quando ero una ragazzina perché ero così scema da non rendermi conto dell'enorme differenza! Per le scarpe vale lo stesso discorso, se non posso avere l'originale è inutile cercare di accontentarsi della copia, sarebbe bello se invece di riproporre esattamente gli stessi modelli, Cinti & co. cercassero di aggiungerci un minimo di originalità visto che già in partenza i modelli sono belli, in casi del genere potrei fare un'eccezione! Detto questo, nel caso dei sandali Paciotti, visti così, preferisco la versione di Cinti, ma di certo la lascerò in negozio! 😉

  6. Pingback: Cinti, non solo scarpe, ma anche borse deliziose | Zoom Magazine
  7. Si in effetti quando si tratta di borse o di abbigliamento non sono per niente d'accordo,infatti più che mille falsi preferisco 1originale ma per questo tipo di scarpe chiudo un occhio…Ovvvio che non vado a cercare il fake ma essendo cliente abituale di cinti neanche mi accorgo delle imitazioni…lo noto sempre dopo…Chi lo sa…magari ora starò più attenta,-)

  8. Ciao ragazze sono consapevole che siamo nel 2014 e i vostri post sono datati 2013 ma cerco disperatamente il modello Rockstud di Valentino versione Cinti .. Sapete dirmi dove le posso trovare ..ovviamente se le trovo ancora da qualche parte… Online… Grazie ciaooo 

    1. Ciao Ela…dal tuo posto è passato decisamente un sacco di tempo…ma vorrei sapere se alla fine la versione Cinti delle Rockstud di Valentino, se le hai mai trovate e se si dove le posso trovare! Ti ringrazio in anticipo! Ciao!!!!

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