Scarpe fetish che hanno conquistato la moda

“Le scarpe fetish mi fanno schifo”.

A scrivere questa frase davvero poco diplomatica sono stata proprio io, tantissimi anni fa, in un blog che purtroppo non esiste più.

La buona notizia è che la blogger che gestiva quel sito è ancora oggi una cara amica, la brutta notizia è che non ho ancora imparato ad essere diplomatica!

Io non sono cambiata, ma quello che invece è cambiato tantissimo è il mio (ed il tuo) senso estetico, e di conseguenza anche la definizione stessa di scarpe fetish.

Con le dovute eccezioni, tutto ciò che fino a qualche anno fa era relegato nell’anta buia del guardaroba di performer e temutissime dominatrici da web, oggi è di moda: il tacco Blade tanto amato da noi shoe lover non è altro che una versione più raffinata del tacco cromato apprezzato nel mondo fetish per il suo aspetto crudele.

Il toe cleavage di Louboutin, che espone l’attaccatura del piede, strizzando le dita in punte allungate e lucidissime, per anni è stato ritenuto un dettaglio volgare tipico delle scarpe di scarsa qualità, realizzate senza la dovuta attenzione alla calzata.

Discorso analogo anche per i plateau che qualche anno fa hanno infiammato l’animo delle fashion victim: le decollete Daffodile di Louboutin, indossate da star e blogger (non da me, mai sia), non sono altro che la versione di lusso delle scarpe fetish che per anni hanno popolato negozi e locali specializzati.

Senza tornare con la mente a questi eccessi modaioli che non ho mai apprezzato, possiamo anche soffermarci su altri dettagli: le cavigliere alte di Gianvito Rossi e le tue tomaie trasparenti in PVC, le spire di un serpente che decorano la gamba e lasciano nudo il piede firmate René Caovilla, i sandali invisibili di Salvatore Ferragamo ripresti da Manolo Blahnik, i lucchetti che si stringono intorno alla caviglia ideati da Tom Ford, le borchie tanto care a Louboutin e Valentino.

E perché no, anche le calze in latex proposte quest’anno da Gucci, e indossate da molte con la stessa naturalezza con cui fino a qualche mese fa calzavano le ciabatte con il pelo.

Potrei continuare per ore!

Quella che può sembrare una delle mie solite provocazioni vuole in realtà essere uno spunto di riflessione, perché conosco tante donne che non apprezzano il mio libero utilizzo del termine “fetish”, che però indossano Blade e Louboutin, apprezzandone la sensualità e le silhouette che esaltano le forme del piede.

L’occhio femminile si sta abituando a questa sovraesposizione, o è più facile cedere al fascino della seduzione più oscura se a proporla è un brand di alta moda?

A te l’ardua sentenza!

Leggi anche: Crossdressers, uomini in tacchi a spillo 

scarpe fetish

 

La foto di questo post è stata scattata su una gelida spiaggia in Islanda qualche settimana fa.

29 thoughts on “Scarpe fetish che hanno conquistato la moda

  1. Secondo me è la definizione fetish a metterci in crisi perché la colleghiamo a gente che su internet scrive le peggio cose!

    1. Io ci ho chiuso il profilo Instagram per i commenti, non so lei come faccia a pubblicare solo scarpe vista la gente che c’è in giro. La seguo sempre e vorrei creare qualcosa di simile ma non resisterei molto già lo so!

  2. Sarei proprio curioso di vedere sti commenti tremendi che vi scrivono, ormai pure un complimento vi fa irrigidire. Comunque secondo me l’inganno della moda vi fa pensare che sia solo una cosa di moda, e cedete a quello che a ben vedere volete davvero ma non accettate perché vi deve fare schifo per forza

  3. Secondo me, nel campo fetish, come in qualsiasi altro campo dove le passioni del genere umano trovano spazio, anche quelli piu’ beceri come calcio e politica, ognuno di noi si esprime in un modo che comunque gli somiglia, al netto delle esasperazioni che la passione stessa ti porta ad esprimere, come i litigi per un torto arbitrale o su una causa ben più importante del calcio e del fetish come lo ius soli.Per concludere, sempre secondo il mio parere, se uno è un galantuomo, lo resta comunque, se uno e’ equilibrato, lo resta comunque.Se uno e’ volgare nell’ animo lo e’ anche nelle sue manifestazioni.Grazie per l’ attenzione e, lasciate, vi prego, che possa dire alla nostra Sara che la foto scattata sulla gelida spiaggia islandese e’ stupenda.

  4. Secondo me ci stiamo abituando, io non ci vedo niente di male finché si parla di look e i commenti rimangono pacati, quando si esagera con riferimenti a leccare piedi e altre schifezze io blocco perché non cerco cose sessuale sui social e non tollero che mi vengano sbattute in faccia scelte di vita che non mi rappresentano!

  5. Però nel post non ho parlato di commenti e approcci, ma di scarpe 😛

    Mark se vuoi vedere i commenti lasciami la tua mail, ti giro qualche screen così capisci cosa mi arriva ogni giorno solo perché pubblico foto di scarpe online. Giustificare questi atteggiamenti con questa scusa per me equivale a giustificare approcci molesti solo perché una donna esce in minigonna: sia chiaro, quei commenti a me non toccano minimamente, li cancello solo perché sporcano i miei feed, ma al mondo esistono persone con una sensibilità diversa che non accettano “complimenti” viscidi fatti da sconosciuti.
    E comunque non siamo così schiave della moda da subirla senza accendere il cervello…

    Raffaella: siamo arrivati al punto in cui una parola fa paura e infastidisce? La gente scrive online e fa in giro le peggio cose, ma limitarci per questo mi sembra dannoso, oltre che inutile, non trovi?

    Francesco: grazie! Sono d’accordo con te, ma il punto non sono i commenti, ma le scarpe di ispirazione fetish che tutte amiamo e compriamo senza notare il richiamo palese 😉

    Anonima mi dispiace per te, ma io non limiterei mai la mia libertà per colpa di qualche commento! Forse non dovresti creare qualcosa di simile, ma qualcosa di tuo, che sia davvero nelle tue corde e non ti faccia sentire a disagio, se ti serve una mano scrivimi!

    Ary: esatto, la pensi come me, della vita sessuale degli altri non mi interessa nulla, facessero quello che vogliono. Ma lo facessero, invece che scriverlo a noi 😛

  6. Buongiorno a tutti.Ciao Sara.Concordo perfettamente sulla seconda parte del tuo intervento in risposta al mio commento.Le donne (come gli uomini) devono sentirsi libere di indossare ciò che più preferiscono senza che ci sia insito un qualsiasi tipo di richiamo che spesso, invece, l’ altro sesso si inventa a proprio uso e consumo.

  7. Ciao Sara, a mio avviso le scarpe della foto non rientrano nella categoria fetish, anche se si fanno notare più del consueto.
    Personalmente mi considero un ammiratore dei piedi femminili, non propriamente un feticista perchè mi fermerei a baci e massaggi, le altre pratiche più estreme non mi attirano. Dietro richiesta di una donna, probabilmente arriverei anche a leccarle i piedi, ma solo se curatissimi e pulitissimi.
    Ho una domanda per te (e per le altre donne che volessero intervenire): come giudichi un commento in cui un uomo apprezza la bellezza dei tuoi piedi e ti dice che meritano baci e massaggi (SENZA dire “te li bacerei” o “te li leccherei” ma semplicemente giudicandoli meritevoli di queste attenzioni)?

    Grazie e complimenti per la tua bellezza e per la volontà di condividerla.

    1. Ciao Antonio, benvenuto!
      Intanto ti ringrazio per i complimenti, purtroppo per rispondere alla tua domanda dovrò essere molto diretta, chi mi segue sa che sono così, quindi spero non la prenderai sul personale, perché ho preso spunto dal tuo intervento per entrare più nello specifico.

      Baci e massaggi sono cose intime, che non necessariamente fanno parte della sfera sessuale, ma che possono essere associati ad essa. Quindi se uno sconosciuto su un social mi dice che i miei piedi sono meritevoli di questo genere di attenzioni erotiche o sensuali posso provare un certo fastidio, perché sta sconfinando in una sfera in cui nessuno lo ha invitato ad entrare. Pubblicare una foto non vuol dire autorizzare certe proposte, anche perché una foto è contestualizzata e nel mio caso non scrivo di fetish, di sesso o di erotismo, scrivo di moda.

      Intorno alla foto ci sono didascalie, link, spiegazioni; quello che provo è esattamente quello che proverei se mi scrivessero che il mio seno merita baci e massaggi in una foto in cui indosso una maglietta scollata, per farti un esempio. Siamo in un fashion blog, non in un sito erotico, quindi perché superare il limite?
      Perché è il web e se ti esponi devi starci. Io ci sto e me ne frego, ma mi dispiace che altre ragazze si limitino per questo.

      Dopo anni di blog di scarpe la mia sensibilità sull’argomento è cambiata, nel senso che certi commenti non mi fanno più né caldo né freddo, ma trovo davvero triste dover ridurre tutto ad un complimento che complimento non è.
      “Le scarpe sono belle e le indossi benissimo” è un complimento, “i tuoi piedi meritano baci” è fuori contesto, e anche un po’ viscido, perché io i baci di uno sconosciuto non li voglio nemmeno dover immaginare, non sono qui per questo.

      Quello che ho capito confrontandomi tanto con le mie lettrici è che a irritare è proprio lo stile becero e basso di commenti che riducono un contenuto contestualizzato, ben scritto/fotografato e ragionato, ad un pezzo di carne da macello.

      Poi ripeto, io ormai ci rido su perché mi sono abituata, anche perché trovo assurdo che una donna debba limitare la sua voglia di pubblicare una foto su Instagram a causa di commenti troppo diretti.

      Ogni volta che mi infervoro con un uomo che commenta in quel modo (e non è questo il caso, sia chiaro) gli faccio sempre la stessa domanda: sono commenti che ti piacerebbe leggere nel profilo Instagram di tua madre, tua moglie, tua sorella o tua figlia? Ecco, se gli uomini, feticisti e non, si facessero questa domanda prima di sparare un commento nel web, lo renderebbero un posto più rilassato e easy, in cui il confronto avviene con i toni adatti, come stiamo facendo qui ora.

    2. Per questa domanda io ho 2 possibili risposte. Il commento lo gradisco se arriva da un bell’uomo più giovane di me, mentre mi infastidisce particolarmente se pronunciato da un uomo anziano o di aspetto poco gradevole.

  8. Ciao Sara, grazie per la risposta e per la tua sincerità.
    Non preoccuparti, non ho motivo di prenderla sul personale, la finalità della mia domanda è proprio quella di comprendere le sensazioni che la donna potrebbe provare in risposta a quel genere di commenti. Ora mi hai spiegato che anche quel tipo di commento può rientrare nella sfera intima, sebbene non contenga una esternazione della volontà di compiere azioni, quindi ne prendo atto per evitare di recare fastidio.
    Finora ho espresso un commento del genere su una pagina Instagram dedicata ai piedi femminili, chiaramente è un contesto diverso perchè la donna che posta una foto lo fa per mostrare i piedi al pubblico maschile, cercando apprezzamenti per rafforzare la sua autostima (ma ciò non autorizza ad avanzare proposte fetish, gradite solo ad una ristretta cerchia di utenti che usano nick ed atteggiamenti inequivocabili per farsi riconoscere).

    ps: se questo messaggio ti risulta inviato da un altro utente, ciò e dovuto all’uso di e-mail temporanea (antispam).

  9. Aggiungo che ho appena commentato due bellissime scarpine della tua collezione, ovvero i due modelli che ho maggiormente apprezzato. Certo, non posso nasconderti che i piedini continueranno a catturare la mia attenzione, tuttavia mi interessa fare un pò di cultura in materia di scarpe. Mi piacciono i modelli molto femminili ma al contempo anche eleganti.
    Ti saluto, naturalmente continuerò a seguire i tuoi aggiornamenti. Buona serata e grazie ancora per lo scambio di opinioni!

  10. Ho letto l’articolo, molto interessante e condivisibile.
    Per quanto riguarda i diminutivi, ho sentito opinioni contrastanti; considera che molto spesso sono utilizzati di propria iniziativa da numerose donne sicuramente NON feticiste (anche in blog e forum nettamente distanti dall’ambiente fetish). Naturalmente, avendo constatato che la tua opinione è differente, eviterò di usarli nei tuoi confronti.

    1. Il gradimento del diminutivo è una cosa soggettiva, per me è carino ma altre donne potrebbero pensarla diversamente. Così a grandi linee mi sento di sconsigliarti di usarlo sia con donne che calzano misure abbondanti, sia con le cenerentole, le prime potrebbero sentirsi prese in giro e le seconde potrebbero non essere tanto felici di avere il piede piccino (dal 36 in giù è più difficile trovare le scarpe nei negozi).

  11. Sara, io sono un feticista e mi sto chiedendo per quale motivo hai deciso di chiamare Shoeplay il tuo blog, se dici di non essere amante di certe pratiche. Non sapevi che quel termine identifica l’esibizionismo della donna desiderosa di attrarre noi feticisti giocherellando con le scarpe? (c’è anche il dangling come ulteriore sottocategoria). Ok, non è che questo autorizzi a mandare commenti espliciti, però sappi che in questo modo attiri inconsapevolmente moltissimi feticisti verso la tua pagina!!! Poi una volta giunti qui, sta ad ognuno di noi la capacità di autocensurarsi, come faccio io che non ti ho scritto commenti o mail perchè capisco subito che non hai interessi del genere. Cmq sappi che non tutti i feticisti hanno gli stessi interessi, io per es. non faccio BDSM e giochetti vari con “l’attrezzo” ma lavoro solo con le mani e con la lingua, sulle stesse preferenze del famoso Peppe Fetish che puoi vedere all’opera su Youtube. D’altra parte non ho nulla contro i colleghi che fanno altre pratiche più estreme, l’importante è proporle solo ad una donna che si mostra interessata. Cmq ti dico che sei bellissima e hai dei piedi bellissimi, scegli belle scarpe, mi fermo qui e spero che questo commento sia ok! Ciao!

    1. Ho spiegato mille volte il motivo del nome del blog, per me la moda è un gioco e le scarpe sono il giocattolo con cui esprimo la mia personalità. Poi se nel tuo mondo i giochetti sono altri non è un mio problema, se entri qui e non trovi quelll che cerchi puoi andartene e non tornare, non mi sembra di costringere nessuno a stare qui dentro. E ripeto ancora una volta che l’argomento del post non siete voi feticisti, ma le scarpe di moda.

  12. Ciao a tutti!

    Carissima Sara, io credo sia tempo perso cercare di classificare una scarpa come “fetish” o “non fetish”, sono idee soggettive come la definizione di “scarpa bella” o “scarpa brutta”!!!

    Visto che siamo in tema, posso raccontarti la mia esperienza su youtube. Per qualche mese ho gestito un canale in cui mostravo i miei outfit, le mie esperienze con i cosmetici, i miei acquisti ecc… compresi diversi video con le mie collezioni di scarpe indossate. Ho ricevuto commenti per 2/3 provenienti da feticisti che mi chiedevano di fare strani filmati, mi raccontavano delle loro bizzarre fantasie, mi domandavano se le mie scarpe fossero in vendita ecc.
    Ho chiuso il canale, ma vuoi sapere il motivo? Tutto tranne i feticisti!!!
    Eh sì, i veri nemici sono le ragazze opportuniste che ti chiedono di iscriverti al loro canale e poi non ricambiano, oppure si fingono gentili e carine e poi segnalano i tuoi video per farli bloccare da youtube!!! E in questa occasione, gli unici che hanno preso le mie difese sono stati i feticisti!!!
    Saranno malati, saranno fastidiosi, però sono gli unici follower che apprezzano per passione e non ti tradiscono, anzi, spesso ti difendono quando le sceme di turno fanno bloccare i video…

  13. Alt, fermi tutti: non mi permetterei MAI di dire che sono malati!
    Sono da sempre una persona che non giudica le scelte degli altri, per me i malati sono altri!
    Per me tutto ciò che avviene tra adulti consenzienti va benissimo, contenti loro contenti tutti.
    Sono persone con una passione per una parte del corpo femminile lievemente diversa da quella che per consuetudine è definita “normale”, e a me va benissimo così, non mi riguarda più di tanto; ma se molti continuano a porsi in un modo viscido con le donne online (perché nella vita manco negli occhi ti guardano) non possono aspettarsi di essere capiti. Ci tengo anche a dire che come in tutte le “categorie”’ esistono persone diverse, i cafoni, i timidi e i gentiluomini.
    Mi dispiace per la tua disavventura su YouTube, ogni tanto attaccano anche me, ma me ne frego come sempre, non accetto di smettere di fare una cosa che mi piace solo perché qualcuno si irrita!
    Anzi, per come sono fatta continuo proprio per questo 😛

  14. Buonasera Sara, complimenti per il tuo blog, sono un ragazzo di 29 anni e ti seguo con rispettosa ammirazione.
    Mi definisco un appassionato di piedi femminili perchè ogni giorno cerco foto su internet, soprattutto nelle stagioni in cui le ragazze smettono di mostrare i piedi. Ho un diverso modo di interpretare le foto, in contrasto con le idee della maggior parte dei feticisti (che rispetto finchè si astengono dallo stalking).
    Prendo in esempio questa tua foto, l’inquadratura del tallone scoperto che poggia su una scarpa con tacco alto e sottile è quella che più preferisco:

    https://www.shoeplay.it/wp-content/uploads/2011/04/052.jpg

    Ti descrivo le sensazioni che provo: percezione della donna come corpo delicato, percezione della donna in una posizione di equilibrio difficile, percezione della donna come amica sincera. Perdonami se anch’io userei il termine piedini, ma lo trovo appropriatissimo per una visione delicata, che forse ricorda la sensazione provata da una mamma nei confronti del bambino.
    Spero che le ragazze che leggono non si sentano offese perchè considerate come deboli, assolutamente non è questo il messaggio: la donna nel suo carattere è forte almeno quanto l’uomo! Solo nel fisico è espressione di delicatezza, a parte le donne culturiste che fanno in modo di rafforzare il fisico per avvicinarlo a quello dell’uomo (e questa scelta ha tutto il mio rispetto, anche se quel tipo di fisico femminile non mi attira).
    Bellissima Sara, ti ringrazio per questo blog e per la tua gioia di condividere, è anche grazie a queste foto se riesco ad apprezzare l’importanza di questa passione per le scarpe nella vita quotidiana di una donna.

      1. Abbiamo un utente fake, oppure una donna amante dei piedi che si è successivamente finta uomo. Se vogliamo anch’io potrei essere un fake. Tuttavia dietro Athena’s Channel c’è una (bellissima) ragazza, attaccata dalle altre ragazze e difesa solo dai feticisti, tant’è che nei suoi video sono rimasti esclusivamente i commenti maschili. Quindi siete sicure che il feticista sia davvero il cattivo?

    1. Beh, a prescindere da chi ci sia dietro il tuo nick, hai tutto il mio ringraziamento per aver condiviso un punto di vista originale e raccontato sensazioni che nel dialogo face-to-face sarebbe più difficile esternare.
      Di per se non è cattiva cosa potersi celare dietro un nick, basta essere rispettosi e non sfruttare il nascondiglio per far qualcosa di sgradito verso gli altri. Le scarpe della foto mi piacciono tantissimo nella versione più classica con la punta chiusa, ne posseggo un paio ma nere in finitura lucida. Ho anche un altro paio senza plateau e con tacco più bassino, più portabile.

  15. Salve a tutti, mi unisco alla discussione per condividere un pensiero, giusto o sbagliato che sia.
    Anch’io amo le scarpe ma ne posseggo in quantità abbastanza limitata, soprattutto modelli dall’aspetto sobrio e molto versatili con gli abbinamenti (ad esempio décollete nere di vario tipo, sandali eleganti, zeppe e anche qualche ballerina).
    Sono convinta che i blog come questo e le scarpe che vengono mostrate, siano frutto dell’espressione del feticismo di tipo moderato, sia da parte maschile che da parte femminile. Da un lato c’è la passione dello stilista che crea la scarpa per esaltare il piede, dall’altro c’è la passione della donna collezionista che si sente identificata da questo accessorio di abbigliamento che diventa irrinunciabile e più importante degli altri elementi dell’outfit.
    Parallelamente a questa espressione costruttiva del feticismo, c’è il caso estremo in cui il feticismo diventa un disturbo psichiatrico e spinge l’uomo o la donna a cercare altre forme di esperienza erotica perchè insoddisfatte dalle pratiche consuete, questa cosa purtroppo infastidisce tutte le persone che non condividono simili posizioni (me compresa) ma d’altra parte non mi sento di colpevolizzare la vittima della malattia, la colpa è della malattia. Stabilire se il feticismo è una malattia è una valutazione che spetta agli psichiatri. Io mi astengo dal giudicare e semplicemente ignoro i commenti sgraditi, come fanno anche Sara e tante altre donne.

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