Marco Massetti presenta Geisha

Lo scorso anno tra le piacevoli scoperte fatte al Micam c’era anche Marco Massetti, specializzato in scarpe di lusso preziose e stravaganti; la scorsa settimana, proprio al Micam, questo brand marchigiano ha presentato una decolleté speciale dedicata al Giappone, si chiama Geisha e mi piace da impazzire:

 marco massetti

Realizzata in cavallino rosso a sfumatura, questa decollete Marco Massetti ha una tomaia piuttosto classica, la punta leggermente allungata e scollata mi colpisce sempre, ma in questo caso il protagonista assoluto è il tacco scultura, composto da una coppia di hashi, le celebri bacchette giapponesi; alla base di esse un nigiri gioiello, dettaglio prezioso di una scarpa folle e meravigliosa.

Sono stata in Giappone due volte negli ultimi cinque anni, è una terra che amo profondamente, così come amo la sua cultura, quindi non posso che apprezzare l’estro creativo di Marco Massetti che ha dato vita a questa scarpa design, che indosserei senza alcun problema.

“La cucina giapponese non è qualcosa che si mangia, ma qualcosa che si guarda” (Jun’ichiro Tanizaki)

20 thoughts on “Marco Massetti presenta Geisha

  1. °__________°

    Ok, calma. Ne ho visti di tacchi folli – rossetti, barboncini, gabbie per uccellini, Tour Eiffel, coni gelato, gambe femminili – ma questo… non lo so, questo mi lascia proprio basita, forse perché le bacchette non partono da sotto il tallone, ma dai lati e danno quindi l'impressione di un equilibrio assai precario (oddio, adesso si aprono e la scarpa cade giù!). La cosa peggiore però è il nigiri gioiello, che ci starebbe tutto e allo stesso tempo è troppo, forse era meglio non decorarlo con gli Swarovski. Ma poi… ma perché la tomaia in "cavallino" e di quel colore? Perché non optare per la seta giapponese, magari in un color pastello con un accenno di ricamo?

    No, non mi piacciono, in primis per le bacchette incrociate. Non discuto l'estro creativo e l'originalità, ma certe assurdità non fanno per me.

    1. Non metto in discussione il gusto personale ma mi permetto di aggiungere qualche informazione!

      Il rosso è un colore importante in Giappone, indica nobilità e prosperità, quindi credo sia per questo che è stato scelto come colore principale per queste scarpe! Non amo il cavallino ma preferisco la versione proposta da Massetti alla classica scarpa in seta ricamata, troppo banale e troppo invadente per un oggetto che ha come protagonista il tacco.

  2. Mi danno l'idea di essere stabili come la messa in piega del parrucchiere in una giornata di vento e pioggia, però sono bellissime!!! E, per assurdo, le rende tali proprio l'assenza di un tacco tradizionale e quel tallone sospeso alla "io speriamo che me la cavo"… però sono d'accordo con Chris, in seta giapponese sarebbero state ancora più belle!!

  3. Oddio… beh dopo aver visto il tuo super acquisto di ieri… vedere questa scarpa mi fa rabbrividire!!! Salvo solo la linea armoniosa della scarpa, ma tacco e materiali… no, no, no!!!! :-*****

  4. Francamente mi sembra un po’ … sinistra. Quelle due bacchette al posto del tacco sembrano due grucce che sorreggono una scarpa … infortunata. I designer devono ricordarsi anche di tirare il freno, ogni tanto. Non è che possano dare concretezza a qualsiasi volo di fantasia. Secondo me questa scarpa è assolutamente ingiudicabile. Mi rifiuto di prenderla in considerazione. E sinceramente non immagino che tante donne in Giappone decideranno di portarla. Sono contenta di non essere la sola a bocciarle. Elisabetta dice: "A parte il tacco stravagante, sono delle belle scarpe". Certo, è proprio il tacco a rovinarle. Sarebbe un bel paio di deco, rovinate purtroppo da un designer da licenziamento. Voto: n.g.  

    1. Anche in questo caso non metto in discussione il tuo gusto personale ma mi permetto di aggiungere qualche spunto.

      Secondo l'interpretazione attuale del mondo della moda è giusto dare sfogo ad ogni estro creativo del designer, altrimenti saremmo tutti stilisti e faremmo tutti le stesse cose; ci sono capi (abiti o accessori poco cambia) che poi possono essere indossati anche nella vita di tutti i giorni ed altri che invece appartengono a quel "circo" che è appunto lo showbiz. L'ultima collezione di Moschino vista in passerella a Milano è un esempio di quanto ho scritto, per "noi" è orribile, per chi la moda la crea e la racconta è geniale; se moda è arte allora arte è libertà, quindi moda è libertà di creare, proporre e poi, ovviamente, bocciare; però non credo che un artista dovrebbe frenare la sua ispirazione, un conto è mantenere un filo conduttore tra il proprio estro e il fil rouge del brand per cui lavora (vedi Lagerfeld in Chanel), un altro è limitarsi a creare solo proposte "sicure". 

      Tornando alla scarpa di Massetti, ci può stare che non piaccia, io ero sicura che non sarebbe piaciuta quasi a nessuno, ma forse rivedendola dalla giusta angolazione qualcuno potrà apprezzarla, non come scarpa da indossare per andare al lavoro, ma come tributo eccentrico ad un paese che a livello di stile non vola basso, anzi!

      Le donne giapponesi non le indosserebbero, come non indossano quasi nessuna delle scarpe che portiamo noi, per una lunga serie di questioni che spesso sono avvolte nel mistero, online si trova qualche informazione sul perché scelgano modelli di due taglie più grandi e del perché camminino così male, ma è quasi tutta "teoria", ed in questo la famosa riservatezza nipponica purtroppo non aiuta!

      1. La tua competenza settoriale, ormai autorevole ma sempre educata, la tua onestà intellettuale, ormai consolidata e pluriennale, non “consigliano” replica quasi a nessuna.

        Ma l'altra metà del cielo se ne infischia ed osserva, nella sua cafonesca ignoranza (seppur contaminata): prova a coprire il "nigiri", sostituiscilo del tutto o con altro "oggetto" +/- inadeguato e, soprattutto, avulso dal contesto.

        La risposta, sotto il profilo estetico, sarà sempre, al netto del gusto soggettivo: meglio senza!

        E aggiungo: dobbiamo aspettarci che un emulo del pur bravo MASSETTI, un giorno (spero mooolto lontano), per celebrare il Messico aggiungerà un "taco" od un "burrito" alla fine del tacco per dare un significante autoctono??

        La scarpa, nel materiale (il colore, nelle sue sfumature, é bellissimo) e persino nella peluria é davvero singolare ed attraente (ovvero "femminile") ed il tacco, nella sua stravaganza artistica, appare geniale ed innovativo …. ma il "nigiri" ….. NUN SE PO' VEDE!!!!!

        E fatti "duspaghiaioioepeperoncino" (che poi per una Vegana come Te é pure mejo, con olio EXV DOCG, provenienza e cultivar che ben intendi … mi raccomando) …. ma se troverai argomenti confutativi alla mia tesi sostituiscilo pure l'"ingrediente finale" con del volgare isotiocianato o, meglio, con 本山葵!!!!

        さよなら

         

          1. Beh, ti ringrazio perché con Te, a dirla tutta, non mi sarei comportato proprio in linea con la mia filosofia di vita …. cmq …  arriva un momento che non so' cosa aggiungere nelle conversazioni e mi devi scusare ma tanto Tu mi hai capito, mi capisci e temo mi capirai al di la' delle mie parole e delle mie azioni.

            Buona serata

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