Manolo Blahnik “The art of shoes”: la mostra di scarpe e il mio incontro con Manolo

The Art of Shoes“, l’arte delle scarpe; non poteva che chiamarsi così la retrospettiva dedicata a Manolo Blahnik, una mostra inaugurata da poche settimane a Milano che vuole essere un omaggio ad uno dei designer contemporanei più influenti del mondo (Palazzo Morando, fino al 9 Aprile).

Sono andata a visitarla sabato perché ero a Milano per alcuni eventi legati alla Fashion Week, e quello che è successo è stato incredibile; non amo le frasi fatte ma “realizzazione di un sogno che nemmeno osavo sognare” è la sintesi perfetta del mio pomeriggio.

La mostra si trova al piano superiore di Palazzo Morando, una location perfetta per dare risalto ai capolavori che il maestro ha creato negli anni; l’esposizione è composta da 212 scarpe e 80 disegni originali, che raccontano circa 45 anni di lavoro e di creatività.

The Art of Shoes

Camminando tra quelle teche illuminate mi sono emozionata come non succedeva da tempo, perché quello che stavo ammirando non era soltanto un meraviglioso caleidoscopio di tacchi alti e decorazioni scintillanti, era il mio passato.

Riflessa nel vetro delle teche c’era Sara, la ragazzina che sognava la moda mentre sfogliando pagine di riviste di moda memorizzava nomi, leggeva storie, imparava a riconoscere tessuti, segni distintivi, loghi. C’era Sara, la ragazzina che ha creato un blog per sostituire il raccoglitore con la copertina rossa in cui per anni aveva conservato quei ritagli di giornale; foto, interviste, articoli dedicati alle scarpe dei grandi brand e a quell’uomo così particolare che il mondo aveva conosciuto grazie ad una serie TV.

Quella Sara non riusciva nemmeno ad accettare che tutta quella bellezza potesse essere comprata, perché era parte di una realtà onirica così lontana dalla sua da sembrare inarrivabile.

Mi sono commossa rivedendo quei modelli che per anni ho pubblicato nel blog per il gusto di condividere la mia passione insana con altre ragazze che come me non vedevano solo una scarpa in satin con decorazioni gioiello, ma un pezzo d’arte, e un pezzo di sogno. Ho sorriso compiaciuta quando guardando quelle calzature ho iniziato a ricordare i nomi, gli anni di creazione, le star che le avevano indossate, il modo in cui io avrei voluto indossarle se solo avessi potuto averle. Ma a quei tempi averle non era un’opzione, ve l’ho detto, era un sogno troppo audace che solo l’idea di entrare in un negozio mi faceva arrossire.

The art of shoes

The art of shoes

manolo blahnik

 

The art of shoes

Ho continuato il mio giro nella mostra “The Art of Shoes” con il cuore pieno di emozione, poi scendendo le scale ho notato una porta chiusa dietro cui potevo sentire risate e la voce di un uomo che parlava in un italiano perfetto, con una leggera inflessione dolce. Ancora una volta non ho osato sognare che quell’uomo fosse lui, ma poi la porta si è aperta, una ragazza che non ringrazierò mai abbastanza mi ha fatta entrare e in un attimo ero lì, davanti a Manolo Blahnik in persona.

Mi sono goduta la parte finale dell’intervista dall’ultima fila di posti disponibili, l’ho ascoltato raccontare che non si ritiene soddisfatto del suo italiano e che l’ha imparato solo per poter leggere Dante. Ho riso per la sua ironia nei confronti dei film candidati all’Oscar, ho applaudito con gioia quando ha confessato che le scarpe indispensabili per una donna sono le décolleté e le ballerine e l’ho ascoltato lodare alcuni giovani designer che come lui amano sperimentare con materiali insoliti.

Manolo Blahnik è un designer eccezionale, ma è prima di tutto una persona estremamente sensibile alla bellezza e all’arte; la sua ironia e la sua disponibilità hanno riempito la stanza di calore e risate, e mi hanno convinta a spostarmi in prima fila: volevo guardarlo negli occhi, volevo semplicemente ringraziarlo per i sogni che ci ha regalato, per aver condiviso con il mondo il suo talento e la sua anima. Perché le sue scarpe non sono accessori, sono parti di lui, ora lo so con certezza!

The art of shoes

E poi, come nelle migliori favole, con un pizzico di audacia che non mi appartiene mi sono avvicinata ancora e gli ho chiesto una foto; “certo”, mi ha detto. E mentre io cercavo di sorridere per trattenere le lacrime che mi stavamo riempendo gli occhi lui mi stretta a se, e ha continuato a chiacchierare con dolcezza del suo mal di schiena e di quanto fosse incredibilmente sorpreso dall’affetto dei presenti.

In questa foto non mi piaccio per niente, ma i miei occhi dicono tutto quello che c’è da dire: sono loro i testimoni di quell’infarto di gioia che in un attimo mi ha ricordato perché amo tanto questo blog e quello che rappresenta.

Grazie Manolo, grazie davvero.

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6 thoughts on “Manolo Blahnik “The art of shoes”: la mostra di scarpe e il mio incontro con Manolo

  1. Rimango senza parole nell’esprimerti tutta la mia partecipazione e il mio affetto per questo tuo momento di estrema felicita’. Hai descritto tutto benissimo, i tuoi sogni del passato, le tue emozioni, la possibilita’ concreta di realizzare un sogno.
    Non ci conosciamo di persona ma il bello e reale del web e’ che se un giorno avremo la possibilita’ di incontrarci sara’ come rivedere un’amica con cui si condivide una parte importante di se’.
    Nei tuoi brilla non solo la felicita’ della Sara di adesso ma anche lo sguardo incantato e sognante della Sara ragazzina entusiasta e sognante di fronte alla bellezza artistica.
    Ti voglio bene
    Veronica

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